“Accesso al credito più semplice per le cooperative sociali”

“Accesso al credito più semplice per le cooperative sociali”

Alessandria, 7 dicembre 2012  “Le cooperative sociali, presenza importante e significativa nel panorama imprenditoriale piemontese, saranno d’ora in poi facilitate nell’accesso al credito. Lo stabilisce una modifica alla legge 18 del 1994 approvata dal Consiglio regionale”.

Lo annuncia l’On. Marco Botta, consigliere regionale del Pdl.

“La nuova legge, costituita da cinque articoli ed approvata all’unanimità – spiega Botta – prevede che non sia più Finpiemonte, la finanziaria della Regione, ad erogare i finanziamenti a tasso agevolato tramite il fondo di rotazione: le cooperative potranno rivolgersi anche ad altri soggetti gestori”.

“Inoltre – precisa l’esponente del Pdl – è stato rimosso il limite dei 50 mila euro per l’importo dei contributi erogabili. L’articolo 3 prevede infatti una delegificazione di criteri e modalità a favore della Giunta, che può compiere scelte adeguate alle contingenze economiche del momento, indicando risorse e priorità, dando quindi la possibilità di modificare nel corso dell’anno il progetto già presentato per il finanziamento. E’ stato anche introdotto il parere preventivo della Conferenza regionale della Cooperazione sociale”.

“Si tratta di un provvedimento importantissimo – commenta Botta – in quanto le cooperative sociali costituiscono un tassello fondamentale del sistema di Welfare piemontese”.

Il sistema di Welfare della Regione Piemonte è caratterizzato dalla presenza di una rete di servizi strutturata e matura, fortemente integrata fra pubblico e privato no profit, nella quale un ruolo determinante è giocato proprio dalla cooperazione sociale: infatti, malgrado la situazione di crisi che ha investito importanti settori dell’economia, negli anni le cooperative sociali sono aumentate di numero e per addetti, coprendo un segmento importante dell’economia regionale. Tra le cooperative piemontesi vi sono infatti alcune tra le più grandi realtà del nostro Paese, oltre a cooperative di dimensioni minori. Le cooperative sociali perseguono gli interessi generali della comunità gestendo servizi socio-sanitari ed educativi (cooperative di tipo A), oppure favorendo l’inserimento lavorativo di soggetti socialmente svantaggiati (tipo B).

“Semplificare alle cooperative sociali la strada per l’accesso al credito – prosegue Botta – era un passo obbligato, di fronte alla crescente domanda di servizi socio-sanitari ed educativi provenienti dalla popolazione e alla parallela pesante diminuzione della capacità di spesa del settore pubblico”.

“Con questa legge, dunque, si è provveduto – conclude Botta – a riconoscere e valorizzare questo importante settore di società civile, da anni presente nella realtà piemontese, che opera con carattere mutualistico, nell’interesse generale della comunità, per la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini, sia attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi sia con lo svolgimento di attività agricole, industriali, commerciali o di servizi finalizzate all’inserimento lavorativo e all’autonomia economica di persone svantaggiate”.